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L’usura degli pneumatici è la seconda fonte di microplastiche: la soluzione da una startup UK



L'usura degli pneumatici è la seconda fonte di microplastiche nei nostri oceani e di inquinamento atmosferico da particolato. Si tratta di un aspetto poco noto dell’impatto ambientale degli pneumatici che riguarda il loro periodo di utilizzo.


Una crescente consapevolezza sulle microplastiche da pneumatici

Recentemente si sta verificando, in Europa e Nord America, un aumento della consapevolezza del problema con uno spostamento verso politiche ambientali che riguardano anche emissioni diverse dai gas di scarico. La Call for Action 2019 del governo del Regno Unito sulle emissioni dei pneumatici ha spinto la ricerca a livello globale per comprendere questo inquinante. Il Department of Toxic Substances control (DTSC) propone che gli pneumatici con 6PPD debbano essere regolamentati. L'usura degli pneumatici è stata aggiunta alla Statewide Microplastics Strategy della California, che identifica le prime azioni e le priorità di ricerca che ridurranno l'inquinamento.


Polveri sottili da pneumatici: un diffuso problema ambientale

L'usura degli pneumatici si produce quando i veicoli accelerano, frenano e curvano. Queste polveri sottili (<5 mm) rilasciano tossine nell'ambiente e possono provocare effetti sull’ambiente come verificatosi con una moria di massa del salmone sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Recentemente questo inquinante è stato ritrovato anche nelle calotte glaciali della Groenlandia, risalenti a 50 anni fa.

Secondo le rilevazioni effettuate, in un solo giorno, la linea di bus più lunga di Londra produce 336 g di particolato da pneumatici, abbastanza per riempire una scatola delle dimensioni di un pompelmo.


Catturare il particolato prodotto da usura

The Tire Collective è una startup clean-tech, fondata nel 2020 da tre studenti universitari, con l'obiettivo di rispondere al problema e ridurre l’impatto sull'ambiente dell’utilizzo degli pneumatici. Nato come progetto di master all'Imperial College di Londra e al Royal College of Art, ora riunisce persone di discipline e settori diversi per affrontare il complesso problema dell'usura degli pneumatici.

La startup ha sviluppato un sistema innovativo per la raccolta delle particelle di gomma che si disperdono nell'aria durante l'usura degli pneumatici. Il loro sistema, chiamato "Tire Collective Airless", consiste in una serie di dispositivi installati sui parafanghi dei veicoli che catturano le particelle di gomma che si disperdono nell'aria durante la guida.


Un dispositivo innovativo basato sull’elettrostatica

Sfruttando la carica elettrica che si genera sul particolato a causa dell’attrito con l’asfalto, la tecnologia, in attesa di brevetto, utilizza l'elettrostatica e il flusso d'aria per attirare le particelle, rimuovendo attivamente il PM dall’atmosfera. La soluzione a basso consumo ha un impatto minimo sul chilometraggio del veicolo e cattura PM da 0,3 a 136 micron (μm).

Secondo gli inventori di The Tire Collective, il loro sistema potrebbe ridurre le emissioni di microplastiche legate alla gomma degli pneumatici del 60%, salvaguardando la salute umana e quella ambientale. Inoltre, l'azienda afferma che il loro sistema potrebbe ridurre anche il consumo di carburante del veicolo, grazie alla riduzione del peso degli pneumatici.

Il target principale è rappresentato dalle flotte logistiche. A partire dai furgoni per la consegna e la manutenzione, fino agli autobus e ai mezzi pesanti. A lungo termine, la startup mira a scalare i nostri dispositivi in tutti i segmenti di veicoli e integrarli nei nuovi veicoli elettrici (EV) a livello globale.


Gomma micronizzata: una risorsa per l’economia circolare

Il recupero della gomma micronizzata è un settore consolidato, che consente di risparmiare materie prime ed energia. Se utilizzata nella ricostruzione degli pneumatici da autocarro, può far risparmiare fino a 60 kg di materie prime e 50 kg di anidride carbonica.

Le particelle catturate con questa tecnologia sono più piccole di quelle prodotte industrialmente e hanno una superficie maggiore, che può essere migliore per la lavorazione.


L’impegno per produrre pneumatici sempre più sostenibili

Non sono solo le startup a essere in prima linea per migliorare la sostenibilità degli pneumatici. Michelin, Continental, GoodYear e Bridgestone hanno l’obiettivo di raggiungere il 100% di sostenibilità tra il 2030 e il 2035 (leggi qui l’articolo: www.rubberconversion.com/post/i-grandi-produttori-di-pneumatici-investono-sulla-sostenibilit%C3%A0).

In particolare, Continental sta sperimentando anche la tecnologia ConTire.Tex che punta a utilizzare fibre tessili ottenute da bottiglie in PET riciclate.

Sostenibilità che fa rima con prestazioni, tanto che Yokohama sta testando nel Campionato SuperFormula pneumatici con il 33% di materiale riciclato.


Rubber Conversion, la startup italiana della devulcanizzazione

Anche in Italia esiste un’eccellenza nel riciclo della gomma da PFU o da scarti di produzione. La startup veneta Rubber Conversion utilizza un’innovativa tecnologia meccano-chimica per ottenere gomma devulcanizzata di alta qualità. In questa intervista Filippo Fochesato Colombani, CTO di Rubber Conversion, racconta i programmi di sviluppo per il 2023.


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