top of page
  • Immagine del redattoreRubber Conversion

IL MERCATO DELLA GOMMA RICICLATA: LA SFIDA PER IL FUTURO DELL’ECONOMIA CIRCOLARE



Nonostante l’evoluzione delle normative e la crescente attenzione alla sostenibilità, esiste ancora un potenziale enorme di espansione.


Tutte le statistiche relative al mercato della gomma lo danno in forte ripresa, con tassi di crescita sostenuti, trainati soprattutto dalla ripartenza del mercato automotive dopo la battuta di arresto dovuta al COVID. Tuttavia, a fronte di un valore globale di circa 400 miliardi, con tassi di crescita (CAGR) variabili tra 4,5 % e 5,5% all’anno a seconda dei settori di impiego, il mercato del riciclo degli pneumatici vale ancora solo poco più dell’1%. Se consideriamo il solo comparto degli pneumatici, che ha un valore di circa 270 miliardi di dollari, saliamo all’1,7%.



Gli approcci allo smaltimento degli pneumatici fuori uso


Attualmente la pirolisi per generare energia in appostiti temovalorizzatori è una delle modalità prevalenti di utilizzo. Si tratta di una modalità di smaltimento molto efficiente che permette di utilizzare come combustibile sia gli pneumatici completi di metalli e fibre tessili che le parti in gomma già frammentate e isolate.

Secondo il rapporto "L'Italia del Riciclo", pubblicato nel 2021 dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile più della metà (59%) degli PFU smaltiti nel 2020 sono stati destinati al recupero dell'energia mentre il restante 41% è destinato al recupero di materia.


Il rapporto tra le modalità di recupero è sostanzialmente costante dal 2014 anche se i volumi, con l’eccezione del 2020 dovuta al calo della produzione per il Covid, sono tendenzialmente aumentati a favore del recupero di materia.



Il settore del riciclo della gomma: una filiera articolata


La filiera del riciclo degli PFU è un sistema produttivo articolato, fatto di piccole-medie imprese manifatturiere distribuite su tutto il territorio nazionale. A partire dal 2012, la crescita dei flussi di materiale da trattare hanno consentito alle aziende di poter pianificare investimenti a medio-lungo termine e implementare processi per migliorare la qualità delle lavorazioni, offrendo materiali in uscita sempre più rispondenti alle richieste del mercato.

Interessante anche notare come la gomma guidi di gran lunga la classifica del materiale recuperato.


Un futuro legato alle normative sulla sostenibilità e sull’economia circolare


Lo sviluppo del settore è fortemente legato a quello normativo della tutela ambientale e dell’economia circolare. In particolare, il 23 aprile del 2020 è entrato in vigore il nuovo DM 9 novembre 2019, n. 182 che disciplina i tempi e le modalità di attuazione dell’obbligo dei produttori o degli importatori di pneumatici di provvedere, singolarmente o in forma associata, alla gestione degli pneumatici fuori uso (PFU). Tra le principali novità introdotte, vi sono l’impiego degli eventuali avanzi di gestione economici di fine anno anche per la riduzione del contributo ambientale, un maggior dettaglio nella reportistica annuale al Ministero, la regolamentazione degli acquisti di pneumatici on-line e l’introduzione per tutti i responsabili della gestione degli PFU (individuali > 200 t/anno) dell’obbligo di effettuare la raccolta su tutto il territorio nazionale.

L’emanazione del DM 78, recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto della gomma vulcanizzata derivante da PFU, ha anche fornito una spinta significativa allo sviluppo dell’economia circolare. Restano alcuni aspetti critici da affinare, quali la riorganizzazione della gestione e conseguente incremento dei costi; le verifiche sulla gomma vulcanizzata granulare; gli PFU abbandonati; le applicazioni della GVG ma la normativa pone le basi per un migliore utilizzo della gomma riciclata.



Lo sviluppo delle tecnologie di devulcanizzazione: la chiave per aumentare il riutilizzo dei PFU


Il rapporto, però, non manca di rilevare che le applicazioni di pneumatici e componenti automotive fanno un uso minimo di materie prime di gomma rigenerata, principalmente per problemi tecnici, mantenendo bassi i tassi di riutilizzo dei rifiuti di gomma. Un aiuto in questo aspetto potrebbe venire dallo sviluppo delle tecnologie di devulcanizzazione per realizzare prodotti dalle caratteristiche tecniche elevate.

Questi consentirebbero di aumentare significativamente il contenuto riciclato nei prodotti esistenti, riducendo il consumo di gomma vergine, diminuendo le emissioni di CO2 e i costi delle materie prime e migliorando la sostenibilità del settore automobilistico e dei trasporti.


41 visualizzazioni0 commenti
bottom of page